Il nostro viaggio prosegue: 2° giorno

Ci sono diversi modi per raggiungere la parte alta della città, in auto, con la storica funicolare o, per coloro che desiderano gustarsi ogni piccola sfumatura della città e del panorama, a piedi.

In auto: si può raggiungere Città Alta parcheggiando al Piazzale del Mercato del Fieno nei giorni feriali tranne nei fine settimana estivi e la domenica fino alle 19.30.

In funicolare: è possibile parcheggiare nei dintorni, consiglio di scegliere un parcheggio a pagamento onde evitare multe, poi dirigersi verso la funicolare, in orari di punta o in estate è probabile dover attendere qualche minuto, vi consiglio di pazientare: ne vale veramente la pena. La funicolare che collega Città Bassa a quella Alta è molto amata dai bergamaschi ed è un'attrattiva per i numerosi turisti che ogni anno sono di passaggio: quale altro mezzo di trasporto infatti ti permette di viaggiare osservando, nelle giornate di cielo sereno, un fantastico panorama su tutta la pianura padana e scorgere addirittura gli Appenini?

A piedi: diversi gli itinerari da percorre per giungere in Città Alta. Vicino alla funicolare c'è una gradinata che porta in direzione della Porta San Giacomo per proseguire a sinistra percorrendo le Mura Venete e raggiungere a Largo Colle Aperto dove troviamo La Marianna, pasticceria storica aperta nel 1952 ed emblema di Città Alta dove è d'obbligo una sosta per gustare il famoso gelato alla stracciatella, frutto di numerosi tentativi del pasticcere nonché proprietario sig. Enrico Panattoni che, nel 1961 inventò e battezzò la morbidissima crema bianca con all'interno dei pezzi di cioccolato fondente "stracciatella", la vera e unica. Lasciandoci La Marianna alle nostre spalle, procediamo verso la piazza della Cittadella addentrandoci nella zona più vecchia della città per giungere, dopo aver percorso le viuzze suggestive dal sapore poetico e artistico a Piazza Vecchia. Nel cuore della piazza si erge la Torre Civica, detta il Campanone che, con i suoi 52,7 metri di altezza, raggiungibili a piedi (230 gradini) o più comodamente in ascensore, offre una vista panoramica mozzafiato sulla città antica. Ogni sera alle 22.00, la Torre Civica fa echeggiare nella città 100 rintocchi delle sue campane che, un tempo, segnalavano la chiusura delle porte delle Mura Venete. Sotto i portici del Palazzo della Ragione, a pochi metri dal Campanone, possiamo ammirare la meridiana detta "a camera oscura" perchè a indicare la posizione del sole rispetto alla terra non è l'ombra, bensì un raggio luminoso che penetra in un ambiente buio attraverso un foro praticato in una lastra di metallo opportunamente collocato. Lasciando alle nostre spalle Piazza Vecchia e la meridiana, ci troviamo dinanzi alla Cappella Colleoni. Bartolomeo Colleoni è stato tra i più celebri capitani di ventura d'Italia, passò la sua vita principalmente al servizio della Repubblica di Venezia. Nacque a Bergamo, vi fece ritorno nei momenti di gloria e qui volle essere seppellito. A pochi metri erge la chiesa più amata dai bergamaschi: la Basilica di Santa Maria Maggiore di stile barocco. Nei primi anni del 1100, a seguito di una terribile epidemia che colpisce l'intera Europa provocando morti e desolazione, gli abitanti di Bergamo si rivolgono alla Madonna per chiedere aiuto promettendo in segno di ringraziamento, la costruzione di una chiesa. Si sa che i bergamaschi sono tosti e di parola, così nel 1137 iniziano a costruire in Piazza del Duomo in Città Alta la Basilica dedicata alla Madonna. Cosa ne dite di andare ancora più in alto? Al castello di San Vigilio. Ripercorriamo la strada fino a tornare alla Marianna, a 20 metri troviamo la funicolare alta o, se desideriamo mantenerci in forma, proseguiamo a piedi per circa 500/600 (la strada è un pò ripida). Il Castello di San Vigilio fu costruito in epoca medievale sul colle che domina Bergamo Alta per la difesa della città stessa. Si pensa che già in epoca romana questo luogo ospitasse una torre di avvistamento. Dalla sua sommità si può vedere il monte Bastia e i paesi sottostanti di Valbrembo e Paladina fino ad abbracciare una parte delle Prealpi. La pianta dell'edificio ricorda la forma di una stella con annessi quattro torrioni.